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Rodolfo Montrone, direttore del Master Automotive Management & New Mobility

Nelle scorse settimane, il Direttore del Master Automotive Management Rodolfo Montrone, è stato intervistato da Fleet Magazine. Riportiamo questa interessante chiacchierata, da cui emergono i punti di partenza e le potenzialità che il Master riserva ai giovani appassionati di Automotive. Quello che vi riportiamo è l’estratto dell’intervista che potete trovare anche qui.

Perché, oggi, c’è bisogno di un master per il settore automotive?

Negli ultimi anni c’è stata una fortissima accelerazione di cambiamenti nel settore dell’automotive. Accelerazioni che fanno sì che diventi difficile comparare il mondo di oggi a quello di appena 5 o 6 anni fa. La digitalizzazione ha comportato un cambiamento radicale dei processi, sia quello di acquisto da parte del cliente che, conseguentemente, quello dell’offerta da parte del venditore.

Allo stesso tempo, è mutato il concetto di automobile, intesa non più come un prodotto da possedere ma come uno strumento da utilizzare. Oggi non si vende più solo il veicolo ma la mobilità a 360°, i servizi hanno assunto un valore fondamentale. Compito del manager è adattarsi e imparare a governare tali cambiamenti.

Quali sono le skill necessarie a lavorare nella New Mobility?

Chi oggi lavora nel settore dell’auto deve svolgere un ruolo di tipo consulenziale. Il punto è che, per lavorare nell’automotive, non si può essere esperti di auto e basta. Bisogna conoscere la mobilità in tutte le sue più recenti declinazioni. È questo ciò che intendiamo con gestione manageriale dell’automotive: essere in grado di gestire le diverse esigenze della clientela, offrendo soluzioni flessibili e personalizzate.

Elettrificazione e micromobilità sono i pilastri della nuova mobilità, che posto occupano questi temi nel Master Automotive Management & New Mobility?

Naturalmente temi come micromobilità e green mobility trovano ampio spazio nel Master. Così è stato nelle scorse edizioni e ancor di più lo sarà nella prossima, che si arricchirà di un’area tematica dedicata esclusivamente alla nuova mobilità.

Ciò che si vuole insegnare è la necessità da parte del venditore di offrirsi come guida e consulente, per accompagnare il cliente verso un modo di muoversi più sostenibile e moderno. Il venditore di oggi deve essere in grado di preparare il cliente a sfruttare al meglio i veicoli elettrificati e, allo stesso tempo, di offrire soluzioni che includano, se necessario, anche i nuovi strumenti di micromobilità.

Come si gestisce un master in tempi di pandemia, come funziona la vostra didattica a distanza?

Quando, all’inizio del marzo scorso ci siamo trovati a fronteggiare in poco tempo l’emergenza sanitaria, quella che sembrava porsi come una criticità si è poi rivelata un’opportunità di crescita aggiuntiva. Una nuova materia si è aggiunta ai corsi già esistenti: la comunicazione a distanza, con le sue regole e i suoi diktat, fondamentali per continuare a coinvolgere e tenere alto il livello di apprendimento. Così, alla fine del corso, i partecipanti si sono ritrovati esperti nelle presentazioni digitali e capaci di instaurare, anche attraverso uno schermo, relazioni tali da annullare la distanza fisica, come testimoniato dai due project work realizzati durante il master.

Quali sono le prospettive che il Master offre agli studenti più giovani?

A coloro che hanno appena terminato un percorso di studi e sono desiderosi di intraprendere una carriera nel settore dell’automotive, il Master Automotive Management & New Mobility offre la possibilità di entrare più agevolmente nel mercato del lavoro, con la garanzia del placement. Tra i giovani, abbiamo anche i figli degli imprenditori automotive, che vedono nel Master un valido sostegno formativo nella delicata fase del passaggio generazionale alla guida dell’azienda.