Le lezioni tenute al Master dai Professori di corporate finance dell’Università Milano Bicocca, Emanuele Rossi e Monica Rossolini, hanno rappresentato l’occasione per approfondire il ruolo degli ESG nei bilanci di sostenibilità delle aziende Automotive.

Il progressivo obbligo, definito dalla Direttiva 2022/2464 sul corporate sustainability reporting (CSRD), circa le informazioni di sostenibilità come parte integrante della relazione sulla gestione annuale delle società, ha evidenziato l’importanza crescente dell’assunzione di responsabilità verso le generazioni future.

Una consapevolezza che è anche una garanzia per gli stakeholders, i quali, nel contesto imprenditoriale italiano, spesso si identificano nei familiari, intrecciandosi in questo modo con le attività inerenti al passaggio generazionale nelle imprese.

L’analisi svolta su due bilanci di sostenibilità, uno riferito a un Dealer e l’altro ad una società di noleggio, al di là delle peculiarità come società benefit o meno, ha evidenziato che dei tre parametri ESG, Environmental – Social – Governance, è l’ultimo ad esprimere la visione strategica del futuro dell’azienda.

In termine di comunicazione della sostenibilità ESG, mentre i fattori ambientali e sociali definiscono le azioni poste in essere dall’impresa per rispettare l’ambiente, valorizzare le proprie risorse, favorire la qualità del lavoro, la governance rappresenta il modello organizzativo attraverso cui l’azienda intende raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.

Nell’efficace definizione espressa dalla Prof.sa Rossolini, la governance costituisce il “fattore abilitante” il posizionamento eco sostenibile di quella determinata impresa.

Del bilancio di sostenibilità, la governance è l’aspetto che maggiormente delinea le linee strategiche, la consapevolezza di scelte convintamente ambientaliste, l’adozione di processi interni conformi ad una economia green ed etica, e non, al contrario, un documento ispirato esclusivamente da logiche di puro marketing reputazionale.

Nelle pagine che il bilancio di sostenibilità dedica alla governance, possiamo leggere in che modo la gestione dell’impresa garantisce la sua sopravvivenza futura, quindi degli stakeholders, dotandosi di un’organizzazione adeguata a gestire i fenomeni di cambiamento in corso nella società in generale e nelle comunità economiche in particolare.

È questa capacità di gestione del cambiamento che fa del bilancio di sostenibilità un documento strategico, oltre la rilevanza finanziaria delle informazioni di sostenibilità.

Gli indicatori della Governance nell’Automotive

Ma, nel concreto, quali sono gli indicatori che definiscono il parametro Governance?

Anzitutto il consiglio di amministrazione, con il perseguimento della parità di genere nella composizione del board, non soltanto nell’equilibrio uomini-donne ma anche sulla base delle classi d’età e della provenienza geografica, oltre all’adozione di sistemi d’incentivazione al raggiungimento degli obiettivi ambientali.

In aggiunta, la trattazione periodica, inserita nell’ordine del giorno emesso dal CDA, di temi attinenti allo stato di avanzamento in azienda dei processi di sostenibilità.

Quindi, gli indicatori etici e di certificazione ISO.

A partire dal codice di condotta dei fornitori, comportamenti etici e anti corruzione, il rispetto dei dati di privacy.

Ma anche la presenza o meno di un manager dedicato alla sostenibilità il Sustainability manager, con una visione su tutti i processi interni all’azienda.

Chiaramente, la governance prescrive la redazione di un buon documento di rendicontazione della sostenibilità.

Il rispetto della Governance nel bilancio di sostenibilità

Se non rispetto questi indicatori avrò delle conseguenze finanziarie?

Sembrerebbe di sì, anche soltanto seguendo la direttiva europea, nel momento in cui stabilisce che il reporting di sostenibilità dovrà essere sottoposto a verifica, così come avviene con la revisione contabile dei bilanci di esercizio e consolidati, a conferma della visione finanziaria delle informazioni di sostenibilità.

Ed è su queste informazioni che le fonti di finanziamento di un’azienda decideranno di attivarsi o meno, siano esse rappresentate dal mercato piuttosto che dagli intermediari finanziari.

Finanziamenti che diventeranno indispensabili per sostenere anche le imprese automotive.

Se gli indicatori ESG dovessero risultare carenti, il potenziale investitore reputerà la tua azienda più rischiosa e quindi meno attrattiva.

La commissione europea ha definito una modalità di misurazione del grado di sostenibilità ESG di un’azienda, la c.d. tassonomiaverde” ossia se sta contribuendo al raggiungimento degli obiettivi ambientali. Dal 2025 le aziende più grandi dovranno comunicare quanta parte del loro fatturato è stato generato rispettando i parametri della tassonomia, ad esempio monitorando il livello di emissione complessiva di CO2 della propria flotta.

Quali informazioni l’impresa deve comunicare nel proprio bilancio di sostenibilità?

Qui riportiamo alcuni esempi:

  • riduzione di CO2 della flotta aziendale
  • presenza del ruolo del sustainability manager
  • produzione di energia elettrica con pannelli fotovoltaici
  • allestimento di colonnine di ricarica dei veicoli elettrici
  • smaltimento dei rifiuti provenienti dalle officine
  • parità di genere nel consiglio di amministrazione
  • dialogo con gli Stakeholders a partire dai dipendenti interni ma anche con i Fornitori con somministrazione di questionari volti a comprendere il grado di soddisfazione
  • donazione a fondazioni attive sul territorio nel sociale
  • innovazione digitale se portatrice di efficienza energetica e di riduzione dei consumi, ad esempio limitando gli spostamenti grazie all’uso delle video conferenze e smart working.
  • corretta comunicazione della scelta di sostenibilità, attraverso innanzitutto l’adozione di una policy (comunicazione interna) e nella pubblicazione del bilancio di sostenibilità (comunicazione esterna)

Proprio riguardo alla comunicazione, nei bilanci di sostenibilità esaminati ci ha colpito, in un caso, la comunicazione continua con gli stakeholders, siano essi intesi come i dipendenti dell’azienda o come i fornitori e i clienti.

Un ascolto attivo esplicitato con riunioni settimanali o l’inoltro di sondaggi e questionari e/o interviste così da conoscere dove eventualmente intervenire per migliorare la qualità della relazione.

Il dialogo che, a nostro avviso, se gestito correttamente, va ad aggiungersi a tutte le altre attività poste in essere dall’azienda green con effetti finanziari rilevanti.

Capire che cosa è migliorabile aiuta l’impresa nel cogliere le opportunità sul mercato, in questo modo la crescita sostenibile faciliterà l’accesso al credito decretando la rilevanza finanziaria dei criteri ESG.