Il MaaS4Italy ha una dotazione di 57 milioni di euro. Di questi, 40 sono messi a disposizione dal PNRR investimento 1.4.6 e 17 dal Fondo complementare.

Il MaaS nasce con l’obiettivo di costruire un’unica piattaforma dove integrare le App dei vari Operatori fornitori di mobilità.

All’utente, una volta registrato, viene offerta la possibilità di pianificare il proprio viaggio, usufruendo di più mezzi di trasporto nel suo percorso, prenotare e acquistare i servizi.

La finalità è di facilitare la mobilità urbana, renderla efficiente e sostenibile.

Il cronoprogramma ha definito una sequenza che ha avuto avvio con le tre città pilota finanziate dal PNRR vale a dire Roma, Milano, Napoli che hanno appena terminato la sperimentazione, durata circa sei mesi, ma con la città di Napoli che ha prolungato il test ai primi due mesi del 2024.

Le altre tre città (Bari, Firenze, Torino), con budget derivato dal Fondo complementare, hanno pubblicato gli Avvisi per la selezione dei MaaS Operator e la sperimentazione è prevista a partire dal primo trimestre 2024.

In ultimo, partiranno i 7 Territori con fondi PNRR e che sono stati individuati nella Provincia autonoma di Bolzano, nella Regione Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Puglia, Campania. Abruzzo. In questo caso, il test è pianificato per il primo trimestre 2025.

Come è stata gestita la fase di sperimentazione?

Per comprenderlo, abbiamo preso in esame l’esempio più completo, portato avanti dal comune di Roma.

Il comune ha assegnato il ruolo di MaaS Integrator alla società Roma Servizi per la Mobilità, partecipata al 100% di Roma Capitale.

Ricordiamo che il MaaS Integrator è preposto all’integrazione delle diverse applicazioni di proprietà dei singoli MaaS Operator in un’unica infrastruttura tecnologica. In questa veste, Roma Servizi per la Mobilità ha avuto il compito di rendere fruibili i servizi di trasporto, pubblici e privati, ottimizzando le App degli Operatori coinvolti.

I MaaS Operator coinvolti nella fase sperimentale sono stati: ACI Infomobility, Envision, Urban next, MooneyGo, Tabnet, UnipolMove, Movevision, Wetaxi.

Venendo a parlare di coloro che si sono candidati e quindi selezionati da Roma Servizi Mobilità per partecipare al test e acquistare i servizi, l’obiettivo iniziale era di coinvolgere 10 mila utenti.

Il campione è stato individuato con il supporto scientifico dell’Università Roma Tre che ha segmentato il panel nelle categorie dei residenti lavoratori, studenti, turisti.

Non conosciamo quanti di questi si siano realmente registrati, ma per motivare il pubblico all’acquisto dei servizi di mobilità sono stati assegnati degli incentivi economici in modalità cashback, un rimborso parziale immediato su una spesa che preveda la combinazione di almeno due mezzi di trasporto diversi.

Terminato il test a dicembre 2023, ad oggi non ci risulta essere stato reso pubblico un documento, anche in forma di sintesi, riportante i risultati raggiunti.

In particolare, sarebbe interessante conoscere:

  1. la numerosità del campione di utenti attivamente coinvolto e la sua composizione;
  2. il numero di prenotazioni dei viaggi;
  3. il numero degli acquisti completati;
  4. i mezzi di trasporto utilizzati con più frequenza;
  5. la percorrenza media in ragione dei singoli mezzi di trasporto;
  6. eventuali controversie e criticità emerse nel funzionamento.

È chiaro che senza questi dati, risulta estremamente difficile fare del test un fattore determinante nella messa a punto del sistema operativo effettivo e di larga scala del MaaS.

L’esempio di Milano

Stesso discorso vale per l’altra grande città coinvolta come pilota, parliamo di Milano.

Qui, conosciamo il budget messo a disposizione dall’amministrazione comunale milanese pari a 1 milione di euro per gli incentivi da riconoscere agli utenti nell’accedere alle App e acquistare i servizi di mobilità integrata e che ha visto definire un panel di 5 mila utenti.

I MaaS Operator ammessi sono stati: ACI Sarago, MooneyGo, Unipol Move city, Urban next, Wetaxi. In numero inferiore ma sostanzialmente sono le stesse società coinvolte su Roma.

Come dicevamo, anche per il test milanese, terminato lo scorso anno, non abbiamo trovato rendicontazione, dati statistici, risultati di confronto.

A conclusione di questo primo periodo di test sulle tre città finanziate dal PNRR per una mobilità sostenibile, possiamo quindi svolgere alcune considerazioni:

  1. attualmente, è ancora lontano il traguardo della costruzione di un’unica vera piattaforma digitale, a cui registrarsi e dove trovare tutte le offerte di mobilità per determinati percorsi e orari, con la possibilità di acquistare un biglietto integrato e le informazioni sulla viabilità, libera circolazione, eventuali infrastrutture a supporto come le stazioni di ricarica di un elettrico;
  2. in tutte le fasi pilota ci si è limitati a mettere in connessione le diverse App degli Operatori interessati con un Data Sharing in capo al MaaS integrator di norma un soggetto pubblico. Attualmente il flusso tra i diversi attori del MaaS lo possiamo schematizzare in questo modo:

  1. il coinvolgimento dei cittadini attraverso il meccanismo degli incentivi riflette come sia ancora scarsa la percezione di valore aggiunto in termini di servizio;
  2. senza l’analisi dei dati fino ad ora prodotti dalle varie sperimentazioni risulta difficile valutare il sistema e l’impatto sulla sostenibilità degli spostamenti.

In conclusione, la strada del Mobility as a Service richiede ancora uno sforzo nella raccolta di informazioni allargate, non solo sulla disponibilità del servizio, ma anche sulle infrastrutture, la viabilità, l’impatto ambientale, oltre che nell’integrazione delle diverse piattaforme degli Operatori, pubblici e privati.